13 ottobre 2003

La cornacchia

Sulla Rocca, nera al vento, ella si posa,

scruta la valle con sguardo ardito,
sfida le nubi che il cielo riposa
con un gracchio fiero, selvaggio, infinito.


Il suo volo è segno, mistero antico,
sfiora le torri, le mura possenti,
danza con l’eco di un tempo perduto,
ombra fugace su pietre lucenti.


Forse un tempo fu messaggera alata,
portò parole di regni lontani,
ora è compagna della notte stellata,
e del sole che accende i domani.


Quando il vento si leva più forte,
e la Rocca canta la sua storia,
lei grida ancora, sfidando le sorte,
nera regina di pura memoria.