L'afa s'è fatta materia,
un sudario bagnato
che ci avvolge senza pietà.
I pioppi, soldati stremati,
reggono il peso del sole
con le braccia già in resa.
L'orizzonte trema
come un foglio sopra una fiamma.
Le case si sciolgono in calce,
i fossi bevono secchezza.
Persino le mosche han smesso il ronzio,
ubriache di quest'aria stagnante
che sa di fieno marcio
e motori spenti.
Cammino tra i campi riarsi,
ombra tra ombre,
e il sudore che mi scivola addosso
è l'unico fiume che resta.
Dio è morto, dicono,
ma qui sembra sia morto pure il demonio,
abbandonandoci a questa purgatoria luce
senza redenzione né senso.