27 maggio 2016

Lo stagnino di Comacchio

Caro Luigi, questo piccolo testo è per te, che eri più del mestiere che facevi,

più del tempo che ti è stato concesso.


Lo stagnino di Comacchio

Aveva mani d'acqua e stagno,
e un silenzio che saldava il mondo.

Piegava il giorno con le pinze,
tra i canali e le lamiere.

Rideva poco,
ma sapeva ascoltare
il rame che canta.

Ora resta una barca ferma,
e il suono spento
del suo martello nell'aria.

© Fulvio Macchi Vandelli