Caro Luigi, questo piccolo testo è per te, che eri più del mestiere che facevi,
più del tempo che ti è stato concesso.
Lo stagnino di Comacchio
Aveva mani d'acqua e stagno,
e un silenzio che saldava il mondo.
Piegava il giorno con le pinze,
tra i canali e le lamiere.
Rideva poco,
ma sapeva ascoltare
il rame che canta.
Ora resta una barca ferma,
e il suono spento
del suo martello nell'aria.
© Fulvio Macchi Vandelli