03 dicembre 2017

Ode alla Transenna

Non un ostacolo ma un monito
che divide il vuoto dal vuoto.

Sta
retta su stinchi d'acciaio
come un soldato di frontiera
senza patria da difendere.

Il rosso non è più colore
ma grido ossidato.
Il bianco
l'ombra di un assenza.

La notte la consuma
a piccoli morsi di brina.
L'alba la ritrova
ancora al suo posto:
sorda sentinella
tra due deserti.

Non attende
non trattiene
non giudica.
Segna soltanto
il punto esatto
dove il cammino
si fa legge.

Ogni suo riflesso
è una geometria del dovere.
Ogni sua vibrazione
un teorema muto.

© Fulvio Macchi Vandelli