C’è qualcosa di malinconico e al tempo stesso dolce nel ritrovare una vecchia raccolta di versi. Qualche giorno fa mi è capitata tra le mani l’ultima copia de "La luce si piega nei fossi", nata ai tempi di Comacchio. Un libricino modesto, che porta con sé il profumo di canali salmastri, di nebbie basse e di storie sussurrate tra le barene.
Forse, a qualcuno potrebbe interessare sapere che qualche copia è ancora disponibile, custodita con cura dall’editore Argine Lento. Se mai aveste voglia di sfogliare quelle pagine, di farvi accompagnare da quei versi un po’ ingenui ma sinceri, potete cercarla lì.