23 giugno 2017

Transenne

Cominci a sospettare che non siano lì per impedire qualcosa, ma per segnalarlo. Per annunciare che qualcosa sta cambiando. Non nella viabilità, ma in un ordine più sottile, quello delle abitudini, dei confini tra ciò che si conosce e ciò che si teme. Come se il paese stesso, con i suoi muri screpolati, fosse entrato in un altro tempo, o forse in un’altra idea di sé.

Non so ancora cosa ne farò. Ma sento che quelle transenne parlano.

Non con voce, ma con la loro semplice ostinazione a restare.

11 giugno 2017

In Paese

Parlano chiaro.

Io no.

Contano pioggia,

morti,

giorni dispari.

Io inseguo

una crepa,

un’ombra storta

sul muro.

Mi salutano.

Mi chiamano.

Non mi sentono.

Resto.

Fuori frase,

come un verbo

senza tempo.


© Fulvio Macchi Vandelli